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Raccogliamo computer?

Una storia di computer rigenerati nella categoria che ho chiamato “Economia della cura”

Il protagonista è Mario Donadio. Qui la storia che ho scritto qualche tempo dove Mario aveva a che fare con una certa aiuola…

Prima è importante capire cosa intendo io per Economia della cura

per Economia della cura intendo l’uso razionale di mezzi per ottenere un vantaggio rivolto alla collettività, che nasce dall’interesse verso qualcosa per cui si impegna tempo, lavoro, ma soprattutto l’anima.

Ecco, data questa premessa scopriamo cosa ha fatto questa volta Mario Donadio.

Durante il primo lockdown la Fondazione di Don Gino Rigoldi ha chiesto a Mario, informatico che lavora in un’azienda di informatica, dei computer per alcuni ragazzi della comunità. Lui, attraverso il passaparola e i social, ne ha recuperati circa 500, subito rigenerati assieme ai suoi colleghi e distribuiti agli studenti, segnalati da molte altre associazioni, che altrimenti non avrebbero potuto fare la didattica a distanza. 

Da questa prima esperienza l’idea si è fatta più grande così come il bisogno di computer per lo studio di tanti ragazzi. Allora diverse associazioni si sono unite per la raccolta dei computer. La Fondazione Don Gino Rigoldi ha fatto un accordo con Banca Intesa che ha fatto una donazione; così come il Centro Milano Donna; il Politecnico; Mai solo con o senza campanella che ha preso accordi con i municipi per una distribuzione capillare dei computer rigenerati.

Ho parlato con Mario Donadio e ci ha tenuto a precisare tante cose, soprattutto dopo la visita che il sindaco ha fatto in azienda e che ha dato grande risonanza al fatto.

Prima di tutto non vuole prendersi nessun merito personale.

Mario sostiene che quando si fa qualcosa per il bene della collettività non c’è nessuno che deve primeggiare, si fa e basta.

L’azienda in cui lavora vicino alla darsena esattamente di fronte a quella certa aiuola … è la Pelligra, un’azienda informatica, in cui il titolare Roberto Pelligra ha espressamente dichiarato che il suo obiettivo non è quello di fare solo unicamente profitto.

Quindi questa iniziativa si è inserita perfettamente in un clima ben predisposto alla solidarietà e alla necessità di andare incontro ai bisogni degli altri. Tra colleghi si sono dati una mano per rigenerare, rispondere alle numerose richieste, e portare avanti il lavoro di tutti i giorni, in un ciclo virtuoso di riuso e produzione di bene collettivo.

Come sempre quando le idee sono belle e buone evolvono e generano altre idee.

Infatti, Mario ora sta formando nuove persone affinché sempre più computer vengano rigenerati e rimessi in circolo.

Ha ricevuto tantissime offerte di computer anche da fuori Milano (Calabria, Abruzzo…), ma soprattutto in molti chiedono se altre città hanno avviato un progetto simile.

Finalmente Milano torna a essere un esempio di buone pratiche e capacità di fare rete e farla bene.

Un’ultima curiosità, l’azienda Pelligra, in via Alessi 15, negli anni 70 era un concessionario Olivetti, sarà un caso?

Per tutte le informazioni ed eventuali consegne scrivere a:

Mario Donadio m.donadio@pelligraroberto.it

Grazie!

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